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Itinerari - Bartolomeo Gatto in mostra al MuDi di Salerno


“In questi giorni di forzata reclusione, causata da una malattia invisibile, non mi sono lasciato travolgere da tristi pensieri. Ho intrapreso con determinazione un itinerario fantastico. Mi sono cimentato come un bambino in un’avventura: ho osato un nuovo gioco con i colori, visitando spazi siderali, esplorando con nuova attenzione le pietre, mie amiche e compagne di tanti viaggi".

Le pietre si librano nello spazio, si staccano dalla Madre Terra. Si accendono di colori inaspettati rievocando il concetto di libertà. Si muovono con apparente leggerezza mentre una forza invisibile le fa vibrare e le lega in un armonioso girotondo.

E’ un movimento traboccante di vita!”

Bartolomeo Gatto descrive così le sue ultime opere.

Sono forme che si snodano con ritmi forti lungo la superficie delle tele lasciando la staticità per aprirsi verso una nuova dinamica poetica. Rigorosi ricordi che si schiudono in mondi senza tempo per vagare verso l’infinito.

Non più abbracci sensuali, corpo su corpo, fragore di sentimenti, dietro il biancore delle rocce. Sono la storia di uomini e donne che scivolano e si concretizzano in mille rivoli.

Adesso sono dinamiche immagini che corrono lungo la superficie della tela in un movimento vibrante. Frammenti di rocce, spigolose o morbide, ondeggianti o dirette che conquistano nuovi spazi. Le pennellate sono nette, i colori si accendono attraverso possenti cromie, decise e senza sfumature.

Ora Gatto sorride tra gli olii alle pareti di case e gallerie, dietro i marmi levigati, mischia ancora i colori per i suoi nuovi colori e canta la sua canzone di gioia mai spenta per la vita.




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