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GRANDI VISIONI DI PIETRE E COLORI

Visita allo studio-laboratorio dell’artista nel suggestivo scenario delle colline di Giovi, fra il verde del bosco e degli ulivi, dove l’arte di fonde con la natura

Giovi Altimari - Salerno

Maggio 2023

La Fondazione Bartolomeo Gatto apre le porte dello Studio Atelier dell’artista agli amici del Fai.

Un’immersione nell'atmosfera unica di questo luogo di creatività con le imponenti sculture in pietra che dominano lo spazio aperto del giardino e con i colori intensi e vibranti delle grandi tele dipinte.
Un viaggio sensoriale in un mondo di emozioni e sensazioni, dove l'arte si fonde con la natura circostante in un connubio di pura bellezza.
Le opere di Bartolomeo Gatto, un artista dallo spirito libero e visionario, catturano l'essenza dell'arte contemporanea in un dialogo incessante tra materia e anima. Per spiegare le motivazioni da cui prende forma la sua arte, Bartolomeo Gatto immagina un viaggio fantastico alla scoperta delle sue rocce e scrive:
“Mi appaiono vive, animate. Sono guerrieri forti e invincibili, re pastori, regine di eccelsa bellezza, teneri amanti. I colori sono accesi. Seguo con gli occhi sgranati dallo stupore e dall'interesse.
Prendo coscienza mentre visito il grembo di Madre Terra e inconsciamente mi domando se sarò in grado di esprimermi. Se sarò capace di trasmettere agli uomini il messaggio delle pietre. Dinanzi a una tale responsabilità non trovo la presunzione di pensare che non c'è niente che l'arte non possa osare. Mi sento incapace. Ma dovrò farcela. Darò la mia anima, userò la forza della motivazione. Le pietre sono esseri viventi. L'amore è il segreto della loro felicità. La loro saggezza è presagio di future emozioni”
Gli uomini di pietra sono i nostri antenati e i nostri fratelli; ci indicano la strada da seguire e parlano al cuore.

E’ cosi che Bartolomeo Gatto resta affascinato dalla bellezza della natura e la trasporta nella sua arte: tele di grandi dimensioni che coinvolgono lo spettatore e imponenti sculture alte oltre 5 metri.

Bartolomeo Gatto realizza il suo studio laboratorio nel 1995 scegliendo fortemente un luogo lontano dal fragore delle città dove rifugiarsi in solitudine.
Come tavolozza usa una grande parete di legno inclinata dove fissa, di volta in volta, le tele. Vicino tanti, tantissimi colori si rincorrono in un rigoroso ordine cromatico.
All’esterno, il piazzale è adibito alla lavorazione delle sculture in pietra.
Fra i carpini nel bosco si apre una radura dove la luce filtra fra le fronde degli alberi ed il contatto con la natura è tangibile. E’ qui che Gatto scappa a coccolare i suoi ulivi. Gli ulivi, piantati ad uno ad uno, provengono da varie zone del Cilento. Raccontano la storia della nostra terra, insieme ad un gruppo di radici centenarie che sono arrivate da Trentova.

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